Elettricità Futura esprime le sue prime considerazioni sulla proposta del Piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima inviata dal ministero dello Sviluppo Economico alla Commissione europea lo scorso 8 gennaio.
In particolare, secondo l’associazione, il target di FER elettriche proposto dal Governo è ragionevolmente ambizioso e, nel raggiungimento di tale traguardo, il fotovoltaico e l’eolico giocheranno un ruolo fondamentale. Il Piano prevede di utilizzare per il fotovoltaico in via prioritaria le superfici su aree edificate, ma prende atto del fatto che saranno necessarie anche superfici agricole a oggi improduttive o inutilizzate. Importante anche la sottolineatura dell’importanza degli interventi di revamping e repowering, che consentiranno di incrementare la produzione green, minimizzando costi e uso del territorio. Andrebbe rafforzato invece il ruolo di altre fonti quali l’idroelettrico, in particolare di piccola taglia, le bioenergie o la geotermia, nell’ottica di garantire la disponibilità di un mix energetico inclusivo ed equilibrato. Nel settore della mobilità, Elettricità Futura accoglie con grande favore la previsione al 2030 di un parco di veicoli elettrici pari a 6 milioni di unità, 1 milione in più rispetto a quanto prospettato dalla SEN.
Simone Mori, presidente dell’associazione, spiega: «Per quanto riguarda gli strumenti di mercato, condividiamo l’esigenza di confermare l’introduzione del capacity market, sia pure modificato con l’anticipazione dei limiti emissivi previsti dal market design EU». Di grande importanza è anche lo sviluppo di un modello di mercato in grado di favorire la stipula di PPA di lungo termine. «Elettricità Futura – conclude Mori – è ovviamente pronta a fornire il proprio contributo nella fase di consultazione, portando la voce della filiera del settore elettrico italiano, per sostenere il processo di transizione energetica e consentire così al nostro Paese di mantenere la posizione di leadership nell’ambito delle sfide ambientali e tecnologiche».
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