L’8 gennaio 2019 il ministero dello Sviluppo Economico ha inviato alla Commissione europea la proposta per il Piano nazionale integrato per l’Energia ed il Clima (Pniec). Il documento, che ogni Stato Membro è tenuto ad inviare a Bruxelles come richiesto dal Pacchetto UE Energia pulita, è strutturato secondo cinque tematiche: decarbonizzazione, efficienza energetica, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività. Tra i principali obiettivi indicati nel documento ci sono il raggiungimento di una quota del 30% di produzione da fonti pulite sui consumi entro il 2030, in linea con gli obiettivi previsti per il nostro Paese, e una quota del 21,6% di energia da FER sui consumi nei trasporti a fronte del 14% previsto. Inoltre, il Piano prevede una riduzione del 43% dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario Primes 2007, a fronte di un obiettivo UE del 32,5%.
Il documento prevede di accelerare il percorso di decarbonizzazione attraverso l’ausilio delle rinnovabili, promuovere l’autoconsumo e le comunità energetiche, passare da un assetto centralizzato a uno distribuito e promuovere l’elettrificazione dei consumi. Fotovoltaico ed eolico saranno i protagonisti di questa transizione energetica. In particolare, il Piano prevede una crescita delle nuove installazioni fino a 26,8 GW entro il 2025 (con una media di circa 1 GW all’anno) e a 50,8 GW entro il 2030. Per raggiungere tali valori, sarà necessario utilizzare tutte le superfici a disposizione, e quindi sia le coperture, sia le aree agricole improduttive o inutilizzate. Altre misure previste per il raggiungimento degli obiettivi del Piano sono l’esenzione degli oneri sull’autoconsumo per i piccoli impianti, promozione dei PPA, incentivazione dei grandi impianti, semplificazione delle procedure per installazione e opere di revamping, estensione e perfezionamento dell’obbligo di integrazione delle rinnovabili negli edifici nuovi ed esistenti, conferma della detrazione fiscale per i prossimi anni e aggregazione di piccoli impianti ai fini della partecipazione al mercato dei servizi di dispacciamento. Infine, ci sono buone notizie anche sul fronte mobilità elettrica: il piano prevede infatti la diffusione di quasi 6 milioni di veicoli ad alimentazione elettrica al 2030, di cui circa 1,6 milioni di veicoli elettrici puri, 1 milione in più rispetto a quanto prospettato dalla SEN.
«Siamo riusciti nei tempi previsti ad elaborare uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’UE per i prossimi 10 anni», spiega Davide Crippa, sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia, «senza il quale continueremmo a navigare a vista e col pericolo di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Il Piano è uno strumento che per raggiungere i propri obiettivi avrà bisogno del sostegno e della collaborazione attiva da parte di tutti gli stakeholders, sia nella fase di predisposizione che di realizzazione. Per questo, prevediamo una consultazione a tutti i livelli. Oltre alla consultazione tramite la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) contiamo di realizzare un percorso strutturato di confronto attraverso tavoli tematici di lavoro che coinvolgeranno i diversi player».
LINK
PROPOSTA DI PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER L’ENERGIA E IL CLIMA