Viscontini (Enerpoint) nominato presidente di Italia Solare

by editore

Paolo Rocco Viscontini, amministratore delegato di Enerpoint, è il primo presidente di Italia Solare. Viscontini è stato eletto dal consiglio direttivo dell’associazione lo scorso venerdì 12 giugno.

«Ringrazio i colleghi consiglieri per la fiducia» ha dichiarato Viscontini «ma soprattutto ringrazio tutti i soci, a nome anche del consiglio, per aver scelto di aderire a Italia Solare in primis e per averci nominati alla guida dell’associazione. Garantiamo massimo impegno al fine di perseguire l’obiettivo che l’associazione si è data sin dalla sua costituzione, vale a dire lavorare per consentire il cambiamento del paradigma energetico: dalla produzione di energia centralizzata basata sui combustibili fossili a una generazione distribuita con il fotovoltaico che continuerà a ricoprire un ruolo fondamentale».

In occasione della riunione di venerdì 12, il consiglio direttivo ha anche costituito due gruppi di lavoro. Il gruppo di lavoro Marketing e Comunicazione, che si concentrerà su attività volte ad aumentare la base associativa e favorire campagne informative sui vantaggi del fotovoltaico, oltre che difendere chi un impianto fotovoltaico lo ha già. Il gruppo di lavoro Tecnico e Legislativo approfondirà le tematiche normative con lo scopo di informare i soci su quanto avviene di interesse per chi ha un impianto e per chi lo vorrebbe avere, ma anche con lo scopo di proporre norme utili allo sviluppo della generazione distribuita, presentandole alle istituzioni competenti

Mercoledì 17 giugno alcuni esponenti del direttivo parteciperanno a una riunione presso l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas a Roma, insieme ad associazioni dei consumatori (Codici e Federconsumaori) e ambientaliste (Greenpeace, Legambiente, Rinnovabili.it, WWF) dedicata al cambiamento del sistema tariffario dell’energia elettrica. «È importante capire se ci sono ancora dei margini di manovra per evitare una riforma che rischia di aiutare i produttori da fonte fossile, che non temeranno più erosioni del loro mercato da parte delle rinnovabili, e che avranno la possibilità di vendere molta più energia, in quanto il prezzo della componente variabile, collegata ai reali consumi, sarà molto basso. In pratica si rischia di incentivare i consumi elettrici ma non da fonte rinnovabile bensì da fonte fossile».

(sb1)

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