Caro bollette, Italia Solare: “Trovare una soluzione che non danneggi le FER a vantaggio delle fossili”

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In questi giorni Italia Solare si è espressa sul tema del caro energia. In particolare, l’associazione sottolinea la necessità di approntare misure in grado di garantire l’immediata riduzione delle bollette di energia elettrica e gas naturale. I rincari stanno infatti minacciando la competitività del tessuto industriale e avendo un impatto sulle famiglie italiane.

Italia Solare

«Solo con calcoli precisi si può capire la strategia da adottare», spiega Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare.

«Se servono 20 o 30 miliardi non si può perdere tempo a parlare di extraprofitti. Sarà necessario prevedere un fondo straordinario di supporto a famiglie e imprese per sopravvivere nel 2022 e adottare un piano efficace per svincolarsi dal gas».

L’associazione ribadisce la propria posizione già espressa nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Mario Draghi a fine 2021. “Gli operatori del fotovoltaico sono disponibili a fare la loro parte, ma solo ed esclusivamente mettendo un limite massimo ai prezzi di vendita dell’energia sul mercato e non toccando in alcun modo le tariffe incentivanti dei Conti Energia”, si legge in una nota dell’associazione, “se e solo se i soldi trattenuti verranno restituiti in modalità da concordare e se tutti partecipano allo sforzo, a cominciare da chi produce e vende i combustibili fossili, per arrivare ai concessionari che devono abbassare i loro guadagni”.

«È arrivato il momento di intaccare i sussidi alle fossili, perché altrimenti ci troviamo al paradosso di andare a toccare chi ha investito nelle rinnovabili. I sussidi alle fossili sono oltre i 10 miliardi di euro all’anno e devono essere urgentemente rivisti», aggiunge Rocco Viscontini.

«Scelte così importanti devono essere prese in seguito a un veloce ed efficace confronto con le associazioni più rappresentative del settore. La proposta di riaprire i giacimenti nazionali è antistorica, miope e certamente non influirà sul prezzo delle bollette. Il prezzo del gas in Europa si forma all’hub olandese ed è ormai condizionato dal prezzo asiatico. Il gas estratto in Italia sarebbe una goccia nel mare che automaticamente entrerebbe nel mercato e assumerebbe un valore uguale al resto del gas movimentato. Abbiamo molti dubbi che la vendita del gas nazionale si svincoli completamente dalle logiche dei prezzi di mercato internazionali a cui siamo indissolubilmente legati. Senza contare che i tempi necessari per riattivare i giacimenti sono molto lunghi. Molti GW di rinnovabili, fotovoltaico in testa, possono essere messi in campo in poche settimane o mesi».

In particolare, Italia Solare sostiene che sia necessario lavorare a misure di lungo termine, volte a esempio alla promozione dei Power Purchase Agreement (PPA) di energia rinnovabile, la soluzione più indicata per aiutare da subito i consumatori industriali e residenziali.

«È il momento di guardare alle soluzioni concrete ed efficaci già presenti nel nostro Paese, senza andare a cercare tecnologie, come il nucleare, o soluzioni francamente inaccettabili per le tempistiche e i risvolti ambientale ed economici che hanno», conclude Rocco Viscontini.

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