Durante il Consiglio Energia svoltosi in Lussemburgo lo scorso 20 ottobre, i ministri dell’Energia dei Paesi membri dell’Unione europea hanno espresso sostegno al piano d’azione per l’elettrificazione riconoscendo quest’ultima come pilastro della futura indipendenza energetica dell’Europa. Il piano guiderà le iniziative politiche volte ad accelerare l’elettrificazione dei trasporti, dell’industria e degli edifici, promuovendo al contempo gli investimenti in energia pulita e flessibilità delle reti.
Durante l’incontro i ministri hanno anche raggiunto un accordo sulla roadmap del programma REPowerEU per definire il percorso verso la completa eliminazione graduale delle importazioni di gas russo entro il 2028.
La discussione ha preceduto la presentazione da parte della Commissione europea del programma di lavoro per il 2026, che ha confermato il calendario delle principali iniziative delineando la grande attenzione alla sicurezza energetica, all’elettrificazione e all’energia a prezzi accessibili.
In particolare il calendario prevede una revisione del quadro di sicurezza energetica, un piano d’azione per l’elettrificazione, l’eliminazione graduale dei sussidi ai combustibili fossili e una proposta per un pacchetto sull’energia per il prossimo decennio.
«Questo è un momento di svolta per la transizione energetica dell’Europa», ha commentato Dries Acke, vice amministratore delegato di SolarPower Europe. «Plaudiamo al passo decisivo del Consiglio per l’energia per eliminare completamente le importazioni di gas russo e accelerare la transizione verso le energie rinnovabili nazionali. Sappiamo tutti che la resilienza strutturale non deriverà dalla diversificazione dell’approvvigionamento di combustibili fossili, ma dalla loro sostituzione con un sistema energetico flessibile, basato sulle energie rinnovabili ed elettrificato
Secondo il portavoce di SolarPower Europe, il solare è pronto a dare il suo contributo e il programma di lavoro della Commissione sull’energia conferma questa direzione. «La Commissione europea ha ragione a dare priorità all’attuazione nazionale delle norme UE in materia di autorizzazioni e mercato elettrico e a non confondere gli investitori con inutili revisioni della legislazione concordata», conclude Dries Acke.
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