Energy SpA ha costituito una società di diritto tedesco nella forma della società a responsabilità limitata denominata EnergyOnSite GmbH. La nuova realtà, con un capitale sociale di 25.000 euro, è partecipata interamente da Energy SpA.
L’obiettivo è quello di presidiare l’area geografica composta da Germania, Austria e Svizzera (cosiddetta area Dach) cogliendo le opportunità di crescita locali per la diffusione di sistemi di accumulo sia in ambito C&I sia grid scale.
Obiettivi della NewCo tedesca EnergyOnSite
La neocostituita tedesca sarà supportata nella gestione del business dalla struttura direttiva e operativa di EnergyOnSite Srl, società del Gruppo Energy con sede a Vipiteno. Questa società è formata da un team di persone di madrelingua tedesca che hanno specifica competenza nella progettazione e installazione di sistemi di gestione dell’energia.
«L’apertura della nostra prima società in Germania rappresenta un passo strategico nella crescita internazionale del Gruppo Energy», ha dichiarato Davide Tinazzi, amministratore delegato del Gruppo. «Il mercato Dach offre oggi condizioni particolarmente favorevoli per lo sviluppo di soluzioni avanzate di accumulo energetico, grazie a un contesto normativo evoluto, a una forte domanda industriale e a una crescente attenzione alla transizione energetica. Con questa operazione intendiamo rafforzare la nostra presenza diretta in un’area chiave per il settore, valorizzando le competenze già consolidate all’interno del Gruppo e ponendo le basi per una crescita duratura nel tempo».
Sulle norme attuative del Net Zero Industry Act
Restando nell’ambito delle opportunità presenti all’interno dell’Europe, Davide Tinazzi ha commentato le prime norme attuative del Net Zero Industry Act pubblicate qualche settimana fa dalla Commissione Europea. Il regolamento mira a rafforzare l’autonomia industriale dell’Unione Europea nella transizione energetica. Tra i principali elementi introdotti figurano nuovi criteri di aggiudicazione non basati esclusivamente sul prezzo, che includono parametri come il contenuto locale, la sostenibilità ambientale, la sicurezza e la resilienza delle filiere produttive.
Secondo Davide Tinazzi la pubblicazione dei criteri applicativi delle politiche UE per il Net Zero rappresenta un passo avanti importante. Tuttavia, la loro efficacia dipenderà dalla rapidità con cui verranno recepite a livello nazionale. «Questi criteri diventeranno vincolanti solo dal 2026 ma l’Italia, nel frattempo, si trova ad affrontare un banco di prova decisivo: il Macse, la cui prima asta è prevista per settembre 2025, per un volume di affari di 1,5 miliardi per i successivi due anni», ha detto Tinazzi. «Se questa gara sarà interamente a ribasso, senza introdurre fin da subito criteri non di prezzo, si rischia di favorire i fornitori cinesi di qualità più scarsa, penalizzando l’industria europea per i due anni successivi».