Italia Solare: chiarire regole Nzia nelle aste per promuovere la filiera europea del FV

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È necessario valorizzare al meglio le opportunità offerte dal Net Zero Industry Act (Nzia) per promuovere la filiera europea del fotovoltaico. Questo l’appello di Italia Solare, che ha inviato al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (Mase) e al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimmit) una serie di osservazioni e proposte sull’applicazione dell’Nzia nelle aste per la realizzazione di impianti da fonti rinnovabili.

Nel documento, l’associazione sostiene che l’applicazione dell’Nzia rappresenta un’occasione per avviare anche in Italia una filiera industriale del fotovoltaico. Per questo Italia Solare suggerisce di introdurre nei prossimi decreti sulle aste un requisito esplicito relativo al Made in EU per i contingenti Nzia. Per Made in EU l’associazione si riferisce a una produzione in Europa senza limitazioni legate alla proprietà o al controllo delle imprese. L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo di un presidio tecnologico in Europa e la creazione di nuova occupazione qualificata.

Italia Solare ricorda ad esempio che in Italia la richiesta del requisito Made in EU nel Decreto Transizione 5.0 e nel nuovo Conto Termico è una misura di supporto alla manifattura europea. L’associazione tuttavia evidenzia la necessità di rivedere i criteri che determinano i livelli di supporto economico.

Invece sul Decreto FER X Transitorio l’associazione evidenzia che il GSE è andato oltre quanto previsto dal Nzia. Infatti il gestore preclude la possibilità di partecipare all’asta non solo ai prodotti fabbricati in Cina ma anche a quelli provenienti da stabilimenti extra-Cina sotto controllo cinese. Secondo Italia Solare questa scelta rischia di scoraggiare investimenti in Europa da parte di operatori globali.

L’associazione quindi propone, per il FER X Definitivo, di chiarire che gli impianti debbano essere realizzati con componenti non provenienti dalla Cina ed effettivamente prodotti in Europa. Tuttavia sarebbe opportuno ammettere  prodotti realizzati in fabbriche extra-Cina anche se sotto controllo cinese se situate in Europa.

Per leggere la lettera inviata da Italia Solare a Mase e Mimit clicca qui.

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