Italia Solare: serve un riordino della normativa Raee

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In materia dei Raee, è necessario affrontare in modo organico e trasparente la gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici. Lo ha ribadito Italia Solare in occasione dell’audizione all’VIII Commissione Ambiente della Camera sullo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) 2024/884 sui Raee.

Permangono norme incoerenti

Secondo l’associazione, il provvedimento si limita a eseguire la direttiva europea senza entrare nel merito del riordino della disciplina nazionale sui pannelli fotovoltaici a fine vita.

“Il risultato è che permangono norme stratificate, incoerenti e difficili da interpretare, con rinvii errati, deroghe mal coordinate e un intreccio poco chiaro fra ruoli di GSE, consorzi e sistemi collettivi”, si legge in una nota rilasciata da Italia Solare.

Inoltre l’associazione evidenzia come alcune regole operative del GSE, pur non essendo norme, di fatto definiscono importi e procedure e contribuiscono a creare incertezza e disorientamento tra i soggetti responsabili degli impianti. Infatti da un lato, per i moduli di impianti in Conto Energia non iscritti a consorzi, si fissa il costo di adesione ai consorzi a 10 euro per modulo, dall’altro è possibile optare per una trattenuta di 20 euro per modulo. Nel contempo, quando oggi si acquistano nuovi moduli fotovoltaici, gli stessi consorzi Raee applicano contributi molto più bassi nell’ordine di 2–3 euro per modulo.

Necessari studi indipendenti

Secondo l’associazione servono studi indipendenti sul quadro normativo comparato nei principali Paesi europei che hanno già introdotto discipline avanzate sul recupero dei moduli. Manca anche un’analisi delle tecnologie di riciclo disponibili, costi effettivi delle lavorazioni e valore economico dei materiali recuperati. Infine, sarebbe anche necessaria una panoramica delle soluzioni per il riutilizzo dei moduli ancora pienamente funzionanti, oggi ostacolato da vincoli normativi e da relativi test che possono renderlo complicato e antieconomico.

Le proposte di Italia Solare

Un ulteriore elemento critico riguarda i moduli interessati dai revamping, per i quali non esiste una base dati pubblica. Italia Solare spera che il GSE pubblichi informazioni trasparenti e periodiche sui MWp e sul numero di pannelli effettivamente sostituiti, necessari per valutare la dimensione reale del flusso dei rifiuti.

Oltre al riordino normativo, l’Associazione ha anche suggerito di rendere più leggibile e coerente il quadro normativo attuale, verificare l’opportunità di separare i moduli fotovoltaici dal Raggruppamento Raee 4 oggi condiviso con apparecchiature del tutto eterogenee (TV, hi-fi, strumenti audio), garantire monitoraggio trasparente dei costi reali di trattamento, promuovere il riutilizzo dei moduli funzionanti, introdurre criteri premiali nei futuri meccanismi FERX e FERZ per i pannelli e componenti prodotti con materie prime riciclate.

Per leggere l’intero intervento di Italia Solare alla Camera clicca qui

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