I prezzi dei moduli fotovoltaici sono destinati ad aumentare del 9% nel quarto trimestre del 2025. È quanto sostiene Wood Mackenzie che in una sua recente analisi individua tre fattori convergenti che determineranno un aumento dei prezzi di moduli e batterie nei prossimi mesi.
Grazie all’intervento coordinato del governo cinese, sta dunque per terminare l’era dei prezzi al ribasso che ha visto le tariffe dei moduli scendere a minimi storici di 0,07-0,09 dollari per watt durante il 2024 e l’inizio del 2025.
Aumento del prezzo del polisilicio
Il primo fattore che inciderà sull’inversione di tendenza è il consolidamento nel mercato del polisilicio. La capacità produttiva cinese di polisilicio è quadruplicata tra il 2022 e il 2024, creando un’enorme eccedenza di offerta e facendo scendere i prezzi. Le nuove linee guida governative hanno limitato l’espansione e imposto tagli alla produzione, riducendo la capacità produttiva al 55-70%. Ciò ha comportato un aumento del 48% dei prezzi del polisilicio solo nel settembre 2025.
Diminuita capacità produttiva dei moduli
In secondo luogo, questi tagli alla produzione si sono ripercossi a cascata lungo tutta la filiera del solare. Così la capacità produttiva di moduli fotovoltaici è scesa al 55-60% verso la metà del 2025, mentre le linee di produzione Perc più obsolete sono state gradualmente eliminate, riducendo ulteriormente la capacità disponibile.
Cancellato il rimborso IVA alle esportazioni
Il terzo fattore decisivo deriva dalla politica fiscale. A partire dal quarto trimestre del 2025, la Cina annullerà il rimborso IVA del 13% precedentemente applicato alle esportazioni di moduli e sistemi di accumulo. Considerando che la Cina fornisce a livello mondiale oltre l’80% dei moduli e il 90% delle batterie al litio-ferro-fosfato utilizzate per l’accumulo di energia, questa modifica avrà un impatto diretto sui prezzi globali. Gli analisti prevedono che il rimborso IVA verrà annullato anche per gli inverter.
«Negli ultimi diciotto mesi, gli sviluppatori hanno beneficiato della vendita a prezzi stracciati di moduli solari e sistemi di accumulo di energia da parte di produttori cinesi, nel tentativo di smaltire l’eccesso di offerta», ha affermato Yana Hryshko, analista senior di ricerca e responsabile della Global Solar Supply Chain di Wood Mackenzie. «Tuttavia, la situazione sta per cambiare. Il governo cinese è intervenuto per stabilizzare il mercato e gli sviluppatori a livello globale dovranno adeguare di conseguenza le proprie aspettative in materia di approvvigionamento. I produttori di moduli hanno già avvisato i clienti internazionali di aspettarsi aumenti di prezzo di circa il 9% nel quarto trimestre a seguito dell’annullamento del rimborso IVA. Senza possibilità di approvvigionamento alternativo a breve termine, gli sviluppatori non avranno altra scelta che assorbire questi costi più elevati».
Sempre secondo Wood Mackenzie, questa correzione è strutturale e allontana dalle guerre dei prezzi verso margini sostenibili. «Questo cambiamento andrà a beneficio della salute a lungo termine del settore», ha spiegato Hryshko. «Per i produttori, rappresenta un’opportunità per reinvestire e innovare. Per gli sviluppatori a livello globale, significa adeguare le aspettative in materia di approvvigionamento. E per i decisori politici, è un promemoria tempestivo dei rischi insiti nelle catene di fornitura concentrate».
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