Come accelerare la transizione energetica verso la sostenibilità e centrare gli obiettivi della Conferenza sul clima di Parigi? La risposta viene dalle città, che possono diventare banchi di prova delle nuove tecnologie per l’efficienza e il risparmio energetico, guidando il passaggio verso uno stile di vita a basso tenore di carbonio. È quanto sostiene l’International Energy Agency (IEA) nel rapporto Energy Technology Perspectives 2016, che illustra percorsi tecnologici a lungo termine che potrebbero limitare l’aumento della temperatura globale entro i 2° C, in linea con gli obiettivi fissati a Parigi lo scorso dicembre. Oggi quasi i due terzi del consumo di energia a livello mondiale e il 70% delle emissioni di carbonio prodotte dal settore energetico si concentrano nei centri urbani, dove vive circa la metà della popolazione mondiale. Per evitare che la crescita demografica e la progressiva urbanizzazione portino ad aumentare la dipendenza dai combustibili fossili, secondo la IEA si deve partire dalla solarizzazione dei tetti: entro il 2050, dalle coperture fotovoltaiche si potrebbe ricavare fino al 32% della domanda di energia elettrica urbana e il 17% della domanda elettrica globale. Inoltre, gli edifici urbani si prestano all’applicazione su larga scala di diverse tecnologie dedicate al risparmio energetico, come le finestre e gli elettrodomestici efficienti. Il rapporto evidenzia infine come, potenziando la mobilità elettrica e il trasposto pubblico, si potrebbe ottenere un risparmio di circa 20 miliardi di dollari entro il 2050, migliorando contemporaneamente la qualità dell’aria. Per accelerare la diffusione di modelli energetici sostenibili e contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici, è necessario che i decisori politici di tutto il globo definiscano piani di intervento comuni; coinvolgendo in particolar modo i Governi dei Paesi emergenti e in via di sviluppo, dove è previsto l’aumento più forte della domanda urbana di energia elettrica.
(sb)
