Il 2026 segna un nuovo capitolo per gli incentivi legati all’efficienza energetica e, in particolare, per il fotovoltaico. Dopo gli anni d’oro del Superbonus al 110% e la sua successiva riduzione al 90% e al 70%, il nuovo anno introduce cambiamenti significativi nella struttura degli incentivi fiscali. Le imprese del settore devono rivedere le proprie strategie per continuare a cogliere le opportunità residue e rimanere competitive in un mercato sempre più selettivo.
Fine del Superbonus al 70%: cosa accade dal 1° gennaio 2026
Con l’inizio del 2026, il Superbonus 70% non sarà più applicabile alla generalità degli interventi. La percentuale di detrazione scenderà al 65% solo per una platea molto ristretta di soggetti: enti del Terzo settore, Iacp, zone colpite da eventi sismici. Per la maggior parte delle famiglie e degli operatori privati, l’agevolazione tornerà al regime ordinario del Bonus Ristrutturazioni, ovvero una detrazione del 36% per interventi su abitazioni principali.
Questa riduzione impatta direttamente anche gli impianti fotovoltaici, che non potranno più beneficiare delle aliquote potenziate a meno che non rientrino in un più ampio intervento di riqualificazione edilizia. Il limite massimo di spesa resta fissato a 96.000 euro, ma l’accesso ai benefici sarà più complesso e meno vantaggioso.
Fotovoltaico: quali incentivi restano attivi nel 2026
Sebbene il Superbonus venga ridimensionato, il fotovoltaico può ancora contare su diversi strumenti agevolativi:
- Bonus Casa (36% / 50%): valido per impianti su edifici residenziali in ristrutturazione.
- Conto Termico 3.0 include impianti fotovoltaici combinati con pompe di calore e sistemi di accumulo.
- FER X: nuovi bandi incentivanti per impianti fino a 1 MW, anche per PMI e imprese agricole.
- Contributi per le Comunità Energetiche: il GSE ha attivato la piattaforma per richiedere gli incentivi previsti dal Pnrr, fino al 40% a fondo perduto e tariffa incentivante sull’energia condivisa.
Questi strumenti, se utilizzati correttamente, possono ancora offrire margini di guadagno e di crescita, specialmente se integrati in soluzioni di autoconsumo collettivo, comunità energetiche o interventi su edifici pubblici.
Strategie per imprese, installatori e progettisti
Nel nuovo contesto normativo, diventa essenziale per le imprese del fotovoltaico adattarsi con prontezza:
- Proporre soluzioni integrate (fotovoltaico + accumulo + pompe di calore).
- Sfruttare gli incentivi locali o regionali, spesso cumulabili.
- Offrire servizi di consulenza e progettazione energetica, per guidare i clienti attraverso iter burocratici e tecnici più complessi.
- Prepararsi ai bandi FER X e CER, che rappresentano le vere leve di sviluppo per i prossimi anni.
Il 2026 rappresenta una fase di transizione per il settore delle rinnovabili. Il Superbonus non scompare, ma cambia forma, lasciando spazio a strumenti più mirati, tecnici e meno accessibili al grande pubblico. Per le imprese del settore fotovoltaico, sarà fondamentale aggiornare le competenze e diversificare le proposte. Chi saprà interpretare il cambiamento potrà comunque cogliere importanti opportunità in un mercato in continua evoluzione.