Da gennaio ad aprile 2025, secondo il rapporto mensile sul sistema elettrico di Terna, sono stati connessi in Italia 520 MW di nuovi sistemi di storage. Il dato è in flessione rispetto a quanto fatto nello stesso periodo dello scorso anno. Ma, anche se rallentato, il trend di crescita continua e si consolida. In termini di cumulato, al 30 aprile in Italia si contavano cir6 ca 788.000 sistemi di accumulo per una potenza di 6,1 GW. La classe di potenza più importante in termini di connessioni, con una quota del 44% sul totale, è quella compresa tra 6 e 20 kW. Ovvero quella riferita a impianti residenziali e commerciali/industriali. I numeri evidenziano l’attenzione rivolta ai sistemi di accumulo da parte di utenti privati e imprenditori che vedono in questi strumenti un alleato per la gestione flessibile dei volumi di energia elettrica prodotta nelle ore di punta.
Storage, si stabilizza il residenziale
Entrando nello specifico, il mercato residenziale continua a mostrare segnali di fatica rispetto ai numeri registrati negli anni del Superbonus quando la misura aveva spinto sia il volume, sia il valore delle installazioni, spesso sovradimensionate rispetto alle reali esigenze. Se non si considerano i grandi numeri registrati nell’epoca del Superbonus, l’andamento del mercato è in realtà in costante e lineare crescita. Il vero tema quindi è la necessità, per il mercato, di ricostruirsi e poi ripartire a pieno regime tra il 2026 e, per le realtà meno strutturate, il 2027. Questa situazione si affianca a una domanda, da parte del cliente f inale, alimentata da varie contingenze. la domanda del privato cittadino. Entrambi questi fattori infatti hanno un impatto emotivo sul residenziale incidendo direttamente sulla richiesta di sistemi di storage, che risponde alla crescente volontà di rendersi autonomi dalla rete».
Occhio al C&I
Nel 2024 oltre il 40% della riduzione annuale di carbonio è derivato da progetti fotovoltaici del segmento commerciale e industriale con taglia compresa tra i 20 kWp e i 5 MWp. Lo evidenzia il rapporto “Global Energy Transition GET-Matrix” della società di Eupd Research, secondo cui questa cifra potrà raggiungere il 46% entro la fine del 2029. Secondo il rapporto “PV Price & Inventory Tracker” sempre redatto da Eupd Research, i prezzi medi degli impianti nella fascia 30-100 kWp sono diminuiti del 20% nel secondo trimestre del 2025 rispetto al trimestre precedente. È chiaro quindi che il C&I rappresenta un terreno fertile per la diffusione di impianti di storage che mediamente, in questo campo, si attestano sulle taglie tra gli 80 e i 100 kWh.
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