Decreto Aree Idonee, Cristini (Anie) sulla bocciatura del TAR: “Bene per le FER, ma persi tre anni”

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Alla luce dell’annullamento da parte del TAR Lazio del decreto sulle Aree Idonee per impianti da fonti rinnovabili emesso il 21 giugno 2024, Andrea Cristini, presidente di Anie Rinnovabili, è intervenuto sul tema esprimendo ampia soddisfazione. Le recenti pronunce rappresentano, per l’associazione, un segnale incoraggiante per il settore delle energie rinnovabili, aprendo la strada a una possibile soluzione che consenta uno sviluppo ordinato e sostenibile delle fonti rinnovabili elettriche.

«Ci auguriamo che le Regioni possano finalmente disporre di criteri chiari e condivisi che consentano di finalizzare tutto il lavoro già avviato, nel solco della direzione tracciata dalle amministrazioni ministeriali», spiega Andrea Cristini, presidente di Anie Rinnovabili. «Solo così sarà possibile sostenere la transizione energetica del Paese in modo efficace e ordinato».

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Con la sentenza n. 9155/2025, il TAR Lazio ha infatti annullato l’art. 7, commi 2 e 3, del Decreto Aree Idonee, ovvero la parte sostanziale del provvedimento che definisce i criteri per l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti. Con tale decisione, il Giudice Amministrativo ha imposto alle amministrazioni ministeriali di rieditare i criteri entro 60 giorni.

Anie Rinnovabili accoglie inoltre con favore le dichiarazioni del ministro Gilberto Pichetto Fratin, che ha espresso la volontà di dare piena e tempestiva attuazione alla decisione del TAR, fornendo alle Regioni indicazioni chiare e univoche sui criteri da adottare o recepire nella legislazione regionale.

Non manca, tuttavia, un sentimento di rammarico per la situazione che si è venuta a creare: da un lato per la mancata sinergia tra Stato e Regioni; dall’altro per il tempo perso, considerando che il DM Aree Idonee è stato pubblicato con due anni di ritardo rispetto al D.Lgs. 199/2021, e che è trascorso un ulteriore anno prima dell’intervento del TAR. Per Anie Rinnovabili un Paese all’avanguardia come l’Italia non può permettersi ulteriori rallentamenti nel processo di ammodernamento del mix energetico nazionale, indispensabile per abbattere i costi dell’energia, garantire maggiore sicurezza e indipendenza energetica.