Italia Solare ha trasmesso ad Arera alcune osservazioni tecniche ed economiche sulla Delibera 385/2025/R/eel che ha introdotto l’obbligo di alcuni upgrade tecnici per centrali fotovoltaiche, come l’installazione del controllore centrale di impianto (CCI). L’associazione, pur condividendone gli obiettivi di sicurezza del sistema elettrico nazionale, ha evidenziato alcune criticità operative che rischiano di comprometterne l’efficacia.
«L’obiettivo della delibera è condivisibile, ma l’attuazione richiede realismo tecnico e chiarezza procedurale», commenta Andrea Zanotti, consigliere di Italia Solare e co-coordinatore del Gruppo di Lavoro Connessioni e Misure. «Occorre armonizzare gli obiettivi di sicurezza del sistema con la capacità operativa del settore e garantire che i costi sostenuti dagli operatori siano coerenti con il contributo riconosciuto. In questo modo si evitano inefficienze e si preserva la qualità del servizio e degli impianti»,
Secondo Italia Solare è necessaria una proroga delle scadenze per permettere l’adeguamento degli impianti, in particolare a causa della ridotta disponibilità di soggetti qualificati per l’installazione dei controllori centrali di impianto (CCI) e per l’attivazione delle funzioni di limitazione della potenza attiva.
Nello specifico, riguardo ai tempi di attuazione previsti da Arera, l’Associazione propone per gli impianti superiori a 1 MWp, una proroga della scadenza dal 28 febbraio 2026 al 31 agosto 2026; mentre per le centrali solari tra 500 kWp e 1 MWp lo spostamento del termine ultimo di adeguamento dal 28 febbraio 2027 al 31 agosto 2027; infine per gli impianti con potenza tra 100 kWp e 500 kWp, una proroga dal 31 marzo 2027 al 31 marzo 2028.
Anche per quanto riguarda le coperture economiche Italia Solare ritiene necessaria una revisione del contributo forfettario previsto per gli adeguamenti, perché quello previsto attualmente copre solo una quota marginale dei costi effettivi che gli operatori devono sostenere. Nello specifico l’associazione chiede ad Arera di incrementare i valori base e un bonus aggiuntivo per gli impianti più datati, consigliando un aumento del valore base da 10.000 euro a 15.000 euro per quanto riguarda gli impianti tra 500 kWp e 1 MWp, mentre per quelli tra 100 kWp e 500 kWp viene richiesto un aumento del valore base da 7.500 euro a 12.000 euro; e per gli impianti entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2012 secondo Italia Solare sarebbe opportuno prevedere un bonus aggiuntivo di 5.000 euro. L’associazione auspica inoltre che si preveda una distribuzione più graduale e proporzionata del contributo nel tempo, per evitare che l’eccessivo divario tra le scadenze incentivi interventi affrettati a scapito della qualità.
Ad Arera si chiede infine di introdurre anche una modalità alternativa alla sostituzione degli inverter non pilotabili, che consenta la limitazione di potenza tramite comandi di disconnessione. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente dovrebbe inoltre chiarire le modalità di erogazione del contributo per la compensazione economica dell’energia immessa in rete, la cui applicazione operativa non è ancora definita.
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