Gasgas: boom di richieste di colonnine e accordo con Gewiss

by editore

La startup friulana Gasgas, che si occupa di gestione di colonnine elettriche di ricarica, ha annunciato di aver superato e praticamente raddoppiato l’obiettivo minimo di raccolta di 100mila euro tramite la campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe. «L’interesse suscitato ha superato ogni aspettativa» spiega Alessandro Vigilanti, co-founder e Ceo di Gasgas. «Inoltre sono arrivate tantissime manifestazioni di interesse da parte di imprenditori che intendono installare, presso le proprie attività, le nostre colonnine di ricarica destinate ai veicoli elettrici».

Inoltre in questi giorni l’azienda ha formalizzato una partnership strategica con Gewiss.

«La partnership con Gasgas, con cui già collaboriamo da tempo» spiega Luca Ciaravella, E-Mobility sales manager di Gewiss «rientra pienamente nei nostri piani di sviluppo che affiancano alle tradizionali attività di fornitura e installazione un approccio più generale molto attivo nel supporto ai programmi più innovativi nel settore della mobilità elettrica».

La strategia di Gasgas punta a portare le colonnine dove sia possibile sfruttare i tempi di attesa: per questo la startup friulana ha coinvolto nel progetto di sviluppo della propria rete i proprietari di punti di interesse particolarmente qualificati per l’utente, a partire da negozi, bar, ristoranti, distributori di carburante, palestre e centri commerciali.

«L’interesse per la mobilità elettrica è enorme: eppure in molti rimandano l’acquisto di un’auto full-electric perché i punti di ricarica sono pochi, spesso situati in luoghi scomodi e privi di servizi interessanti», aggiunge Stefania Menguzzato, co-founder & General Manager di Gasgas.

Stefania Menguzzato e Alessandro Vigilanti, fondatori di Gasgas

«Stanno arrivando circa 200 richieste a settimana da parte di attività commerciali e industriali che vogliono ospitare una colonnina di ricarica. Piemonte e Toscana sono le regioni più interessate» spiega Vigilanti «Di tutte le richieste, almeno il 30% arriva da ristoranti e alberghi, luoghi dove le persone sostano tendenzialmente più di un’ora e dove ricaricare la propria auto non rappresenta certo uno spreco di tempo. Un altro 20% di richieste arriva da bar, pub e aree di sosta più breve, ma è sintomatico che metà delle domande complessive provenga dal mondo della ricettività e della ristorazione. Un buon 10% è poi costituito da attività di servizi alla persona, come centri estetici e palestre e un altro 10% da centri commerciali e piccoli esercizi. Interessante che un ulteriore 20% delle richieste arrivi da attività industriali dove aziende lungimiranti stanno pensando di rinnovare le proprie flotte di autoveicoli tradizionali con modelli elettrici e offrire ai propri dipendenti la ricarica della propria auto come benefit nei confronti di una transizione verso una cultura più green. Tra i restanti, vanno poi segnalati anche diversi grandi condomini, per iniziativa dei residenti o degli amministratori».

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