Moduli a fine vita: verso una filiera più trasparente ed efficiente

by editore
editore

Lo scorso 11 giugno 2025 il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e il GSE hanno avviato un tavolo tecnico rivolto agli operatori della filiera in materia di trattamento dei moduli a fine vita degli impianti incentivati. L’obiettivo era quello di registrare le segnalazioni e le proposte di miglioramento rispetto alle nuove istruzioni operative, emanate dal Gestore nel mese di aprile 2025, che riguardano gli impianti incentivati in Conto Energia ed il corretto trattamento dei moduli fotovoltaici a fine vita. Durante l’incontro, si è tracciato innanzitutto un quadro dell’evoluzione normativa dal 2011 a oggi, offrendo una base solida per i prossimi sviluppi e aggiustamenti.

Un approccio positvo

Le realtà coinvolte hanno sottolineato come questo tipo di incontri siano utili alla filiera e che tenere aperto il confronto tra operatori di settore ed enti pubblici possa giovare ai soggetti responsabili che dovranno subire gli effetti delle istruzioni GSE presenti e future. «Personalmente ho avuto la sensazione che sia il GSE che il Mase», spiega Luca Fasolino, direttore generale di Ecoem, « si siano posti in modo propositivo, rispetto alle segnalazioni ed indicazioni pervenute dai sistemi collettivi nazionali, cercando di fare chiarezza alle zone grigie e lasciano aperta la possibilità di discussione sui diversi temi trattati. In considerazione della continuità ormai consolidata rispetto al servizio di registrazione degli impianti incentivati ai consorzi, riteniamo sia indispensabile che questi momenti di confronto possano essere propedeutici negli interessi di tutti gli stakeholder della filiera».

Moduli a fine vita, alcuni aspetti da chiarire

A fronte di un approccio positivo e propositivo di tutte la parti coinvolte nel tavolo di lavoro, sono comunque rimaste alcune questioni irrisolte o comunque da dettagliare maggiormente per evitare equivoci ed effetti negativi sulla catena del valore. In particolare, restano da chiarire le modalità di restituzione delle trattenute nel momento in cui si richieda il rimborso attraverso la presentazione dei necessari documenti, il formulario in FIR in R13, insieme alla documentazione relativa al trattamento e riciclo dei moduli. Inoltre, non è ancora chiaro se compresi nei 10 euro da versare al consorzio debbano essere coperti anche i costi dell’imballaggio e dello smontaggio. È stata inoltre ribadita l’importanza di rafforzare i controlli sui trust, per garantire una gestione corretta e trasparente delle garanzie. Ma il giudzio complessivo dei consorzi resta positivo.

Per leggere l’articolo completo, clicca qui