Italia Solare e Anev ad Arera: “Norme eque per le FER non programmabili”

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Italia Solare

L’attuale disciplina del dispacciamento dell’energia elettrica penalizza il settore delle rinnovabili con oneri eccessivi. In particolare le fonti rinnovabili non programmabili, come fotovoltaico ed eolico, sarebbero le più ostacolate dal quadro regolatorio, con oneri di sbilanciamento che oscillano tra 0,5 e 7 euro al MWh. Queste le principali considerazioni che Italia Solare e Anev hanno portato all’attenzione dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) auspicando interventi a favore dell’equità regolatoria tra le fonti energetiche.

In particolare, le associazioni chiedono regole che consentano una gestione efficace degli impianti da fonti rinnovabili non programmabili, così da minimizzare gli impatti derivanti dagli sbilanci e valorizzare il contributo fornito al bilanciamento del sistema elettrico.

«Il fotovoltaico e in generale le rinnovabili non programmabili possono dare un grande contributo al mercato del dispacciamento, ma perché ciò avvenga devono essere messi in condizioni di competere in modo equo con le altre fonti», ha dichiarato Paolo Roco Viscontini, presidente di Italia Solare. «Oggi ci sono costi, volumi e tecnologia per consentire alle rinnovabili di fare la differenza nel mix energetico nazionale. Ma se gli operatori stanno facendo la loro parte, anche il regolatore deve fare altrettanto. Auspichiamo un contributo attivo da parte dell’Autorità nel rispondere in modo concreto e in tempi rapidi alle richieste degli operatori. Più volte abbiamo sottolineato, ad esempio, l’importanza della partecipazione del solare al mercato dei servizi di dispacciamento, nel rispetto delle peculiari caratteristiche di queste tecnologie e secondo criteri di mercato. Non possiamo più attendere: è necessario che le risposte arrivino prima possibile».

Simone Togni, presidente dell’Anev, ha aggiunto: «Al fine di responsabilizzare gli operatori e favorire l’integrazione delle rinnovabili non programmabili nel sistema elettrico, come è necessario che avvenga, la regolazione deve essere aggiornata tenendo conto del nuovo scenario tecnologico e del cambio del mix di produzione sempre più orientato verso le FER. L’attuale situazione, non sostenibile, sta comportando una situazione di grave sofferenza per i produttori e uno stallo per un intero comparto industriale, foriero peraltro di benefici in termini economici, occupazionali e ambientali».

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