Federesco: “L’efficienza è motore di sviluppo. Necessari obiettivi sfidanti nella nuova SEN”

by editore

Efficienza energetica e generazione distribuita hanno acquisito enorme importanza nel sistema economico italiano e possono diventare motore di sviluppo per la società, creando occupazione. Per questo è necessario che l’Italia si ponga obiettivi sfidanti che vadano oltre quelli indicati dalla Commissione Europea, ovvero l’aumento del 30% dell’efficienza energetica, del 27% nella produzione di energia da fonti rinnovabili, e contemporaneamente ridurre del 40% le emissioni inquinanti. Ha preso le mosse da questi presupposti l’intervento di Federesco, associazione nazionale delle società di servizi energetici, presentato il 13 febbraio al Senato nell’ambito delle audizioni sul tema della nuova Strategia Energetica Nazionale (SEN).

«Puntare su un’economia a basse emissioni di carbonio significa trasformare drasticamente l’infrastruttura energetica, gli usi e i comportamenti e ripensare completamente i settori economici portanti nazionali. Questo comporterà riduzione della spesa pubblica, nuova occupazione soprattutto nel settore delle PMI, maggiore benessere e una prospettiva di lungo corso per le nuove generazioni», spiega Claudio G. Ferrari, presidente di Federesco.

Tra le priorità della nuova SEN l’associazione individua la diffusione del monitoraggio energetico, la riduzione dei consumi e delle emissioni negli edifici pubblici e nelle imprese, l’integrazione delle rinnovabili, lo sviluppo massivo della mobilità privata elettrica, l’incentivazione e la promozione della capacità di accumulo elettrico anche per piccole utenze e la transizione verso un’economia circolare, dove l’utilizzo di risorse naturali sia minimizzato.

Al fine di raggiungere questi obiettivi Federesco propone interventi ad ampio raggio a partire dalla elaborazione di un nuovo Piano Energetico Nazionale, della riforma del Titolo V della Costituzione e dall’individuazione di un interlocutore unico che agevoli il lavoro degli operatori del settore. Inoltre, prosegue Ferrari: «È necessario che il Legislatore indirizzi il cambiamento attraverso l’individuazione di misure di carattere fiscale penalizzanti per chi inquina (o utilizza fonti fossili) e premianti per chi investe in efficienza energetica e riduzione di consumi ed emissioni climalteranti».

(sb)

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