Da Report (Rai3) un atto d’accusa contro le fonti fossili e le politiche energetiche anti-rinnovabili

by editore

Mentre in Italia si punta su fonti fossili e trivellazioni, in Arabia Saudita si sta investendo per sviluppare centrali a energia solare perché sono convenienti e non inquinano. È quanto emerso dalla puntata di Report (Rai3) di domenica 31 giugno, durante la quale sono state portate a galla alcune imbarazzanti contraddizioni della strategia energetica italiana.

«Nel Golfo Persico si sono registrati degli impegni da parte delle società che hanno costruito o stanno costruendo centrali elettriche fotovoltaiche capaci di garantire un prezzo finale del kWh o del MWh inferiore al prezzo di vendita all’ingrosso del gas naturale in Europa nello stesso periodo» ha spiegato Leonardo Maugeri, della Harvard University.

Hamza Kazim, vice presidente finanza di Masdar City ha spiegato «Il principe di Abu Dhabi ha fatto un’affermazione straordinaria. Ha detto “quando l’ultimo barile di petrolio verrà estratto, noi festeggeremo”. É un forte invito a diversificare l’economia e con le energie rinnovabili e le tecnologie avanzate e sostenibili; sappiamo di essere nella direzione giusta». E infatti uno studio studio della Cambridge University sulle opportunità finanziarie spiega che “Dubai pagherà l’energia meno che se fosse prodotta con petrolio a 10 dollari al barile”.

E in Italia? La trasmissione di Rai3 punta il dito contro la strategia nazionale che prevede un accelerazione delle estrazioni di petrolio nel Sud Italia e il permesso di costruire altre 130 centrali termiche.

Intervistato da Report, l’ex vice ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, sembra nascondersi dietro un dito: «Le attività estrattive si faranno prima di tutto nella massima sicurezza ambientale e di salute; secondo, non in zone naturalisticamente e paesaggisticamente sensibili». Ma il giornalista di Report dimostra che non è così citando il caso di trivellazioni a due passi da una zona protetta.

Guarda la puntata di Report (Rai3) del 31 maggio 2015 

 

 

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